In un attico, in un palazzo degli anni Trenta a Parigi, l’eco di Scarpa e di Loos,
un mix di arredi custom e d’autore e una scala che sembra
fluttuare nello spazio sono la firma dell’interior designer
All’ultimo piano di un elegante edificio degli anni Trenta, uno dei molti che popolano rue du Ranelagh nel XVI arrondissement di Parigi, tra l’omonimo parco, il museo Marmottan e le sedi delle più belle ambasciate straniere, l’interior designer Rodolphe Parente ha reinventato, secondo la propria estetica, i codici abitativi di un appartamento di 210 metri quadrati distribuiti su due piani.
"La mia pratica architettonica consiste nel raccontare nuove storie a ogni progetto, allontanandomi da qualsiasi nozione di stile. Per questa casa ho voluto creare una complicità tra spazi e luce", racconta. E la luce, quella che entra abbondantemente dalle grandi fine- stre, è infatti uno degli elementi architettonici principali, perché attraverso le prospettive che crea negli spazi determina e scolpisce i volumi, proiettando la struttura, dall’impianto tradizionale, in un presente atemporale. "In ogni mio progetto creo un attrito tra antico e contemporaneità. Mi piace il cortocircuito e il dialogo che provoca, evidenziando una certa discontinuità", dice. Assoluta libertà quella concessa dai proprietari a Parente per la ristrutturazione. Unica richiesta, quella di garantire, nel progetto, un senso di fluidità, che facesse pensare a uno spazio senza vincoli, e di conseguenza senza tempo. Non a caso, protagonista degli ambienti è la scala che collega i due piani del duplex, che sembra sospesa nello spazio. Composta da elementi di travertino, ottone, onice e vetro, incarna il vocabolario di forme decise ma raffinate e la tensione dei materiali tipici di Rodolphe Parente. "Questo appartamento si allontana dalla mia usuale forma di decorazione per celebrare volumi e flussi", spiega Parente. " La mia idea era quella di riuscire a creare dialogo, unione e tensioni tra artigianato espressivo, materiali avvolgenti e un’architettura composta da linee tese"
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